Emdr

EMDR COS’È?

EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico strutturato utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.

LEMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.

L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi.

L’approccio EMDR, adottato da un numero sempre crescente di psicoterapeuti in tutto il mondo, è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP). Secondo l’AIP, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali e incapaci di mettersi in connessione con le altre reti con informazioni utili. Le informazioni ”congelate” e racchiuse nelle reti neurali, non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto, fino a portare all’insorgenza di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.

Le cicatrici degli avvenimenti più dolorosi, infatti, non scompaiono facilmente dal cervello: molte persone continuano dopo decenni a soffrire di sintomi che ne condizionano il benessere e impediscono loro di riprendere una nuova vita.
L’obiettivo dell’EMDR è quello di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali. Una volta avvenuto ciò, il paziente può vedere l’evento disturbante e se stesso da una nuova prospettiva.
Attraverso il trattamento con l’EMDR è dunque possibile alleviare la sofferenza emotiva, permettere la riformulazione delle credenze negative e ridurre l’arousal fisiologico del paziente.

ADATTO PER:

Persone
Aziende
Attività sportive

COME FUNZIONA IL TRATTAMENTO?

Durante l’EMDR, il terapeuta lavora con il cliente per identificare un problema specifico da utilizzare come focus del trattamento.
Il cliente richiama alla mente la situazione inquietante o l’evento, ciò che è stato visto, sentito, ascoltato, pensato, ecc, e gli attuali pensieri e credenze circa quell’evento.
Il terapeuta facilita il movimento direzionale degli occhi o utilizza altre tipologie di stimolazione alternata, mentre il cliente si concentra sul materiale inquietante; senza fare alcuno sforzo per controllare la direzione o il contenuto del materiale che può presentarsi al paziente (immagini, pensieri, suoni, odori ecc.).

Il trattamento EMDR si articola in 8 fasi:

FASE 1

La prima fase del trattamento con EMDR prevede l’esecuzione di un’attenta e approfondita anamnesi del paziente cui deve seguire l’elaborazione di un piano terapeutico adeguato. In questa fase, il terapeuta deve identificare qual è l’evento traumatico o stressante causa dei disturbi che affliggono il paziente e deve altresì verificare la sua idoneità ad iniziare e proseguire con un trattamento di questo tipo, valutando la sua stabilità personale e le risorse possedute.

FASE 2

Nella seconda fase, il terapeuta deve preparare il paziente a ricevere il trattamento, informandolo delle teorie sul quale si basa e di come si svolgerà la seduta. Allo stesso tempo, l’individuo deve venire a conoscenza dei possibili disturbi che potrebbe manifestare sia durante che al termine delle sedute.

FASE 3

La terza fase consiste nella valutazione e nella definizione del ricordo del trauma, delle sensazioni e delle emozioni negative che esso suscita.

FASE 4

La quarta fase consiste nella desensibilizzazione che viene effettuata attraverso al stimolazione oculare operata dal terapeuta: il paziente viene invitato a focalizzarsi sul ricordo traumatico e a seguire con lo sguardo i movimenti delle mani effettuati dal terapeuta. In questo modo, il paziente è obbligato a compiere dei movimenti oculari al ritmo dei movimenti del terapeuta. Proprio questi movimenti oculari ritmici che avvengono mentre il paziente individua l’immagine traumatica e le sensazioni negative ad essa associate, dovrebbero favorire la rielaborazione delle informazioni rimaste “congelate” fino a quel momento, fino ad arrivare alla risoluzione e all’allontanamento del senso di disagio.

FASE 5

La quinta fase consiste nella ristrutturazione cognitiva dell’evento traumatico o stressante. In altri termini, il paziente viene spinto a modificare in positivo la prospettiva sull’evento traumatico. Il terapeuta continua con la stimolazione oculare.

FASE 6

Nella sesta fase, lo psicoterapeuta, insieme al paziente, esegue una cosiddetta “scansione corporea” per verificare se vi è ancora la presenza di sensazioni fisiche ripensando all’evento traumatico o stressante.

FASE 7

La settima fase è quella della chiusura e ha lo scopo di verificare lo stato di equilibrio del paziente. In quest’ambito, il terapeuta chiederà al soggetto di compilare un diario per la settimana seguente, nel quale dovrà annotare la comparsa di pensieri, sensazioni, sogni o immagini riconducibili all’evento traumatico o stressante.

FASE 8

L’ultima fase viene effettuata la settimana successiva la seduta e serve a verificare se nel paziente sono insorti nuovi disturbi, emozioni, ecc. che siano riconducibili al ricordo traumatico o stressante che lo ha spinto a sottoporsi al trattamento con EMDR

QUANDO È UTILE : ESEMPI

PTSD : DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS

Il disturbo da stress post-traumatico (DSPT) si sviluppa in seguito all’esposizione del soggetto ad un evento traumatico nel quale la persona ha vissuto, ha assistito, o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri. La risposta della persona comprende paura intensa e sentimenti di impotenza o di orrore.
Con l’elaborazione EMDR si ha un contenimento significativo della memoria traumatica e la scomparsa dei sintomi.

ANSIA

L’ansia è un’emozione universale che non sarebbe, di per sé, inadeguato provare, in quanto rappresenta una componente necessaria della risposta dell’organismo allo stress. L’ansia, o meglio la risposta ansiosa agli eventi, non ha sempre e necessariamente caratteristiche negative.
L’ansia viene considerata patologica quando disturba, in misura più o meno notevole, il funzionamento psichico globale determinando una limitazione della capacità di adattamento dell’individuo.
L’ansia patologica spesso è dotata di una propria “autonomia”, manifestandosi senza alcuna correlazione con apparenti cause esterne scatenanti, ha un’intensità tale da provocare un grado di sofferenza non sopportabile e una durata spesso cronica e può limitare il funzionamento nella vita di tutti i giorni.
Esistono sostanzialmente due condizioni in cui l’ansia può essere non naturale:
Quando la risposta ansiosa è esagerata e disfunzionale rispetto agli stimoli che l’hanno indotta. Quando lo stato ansioso compare in assenza di uno stimolo scatenante.
Con l’EMDR si lavora non solo sul ricordo di alcune esperienze che possono aver contribuito all’insorgenza del disturbo d’ansia ma anche sul ricordo delle prime volte in cui si è provata l’ansia e le volte peggiori, in modo da desensibilizzare e neutralizzare queste reazioni. In questo modo si facilita alla persona il fatto di poter affrontare in modo più sereno le situazioni che fino a quel momento erano vissute come ansiogene.

DEPRESSIONE

Le recenti ricerche indicano che il trauma e altri eventi di vita sfavorevoli possono potenzialmente essere dei fattori di rischio per lo sviluppo della depressione, quindi essendo l’EMDR considerato un trattamento efficace per la cura delle conseguenze a lungo termine di esperienze traumatiche, può dare un grande contributo per il trattamento della depressione.

LUTTI

Durante l’EMDR, il terapeuta lavora con il paziente per capire la sua storia e identificare gli eventi stressanti o traumatici che hanno contribuito al problema emotivo o alla problematica che presenta il paziente. Nel caso di situazioni in cui ci è stato un lutto, si identificheranno i ricordi dei momenti più pesanti o traumatici.

Una volta che si è iniziato il trattamento, dopo una fase di preparazione, il paziente richiama alla mente l’evento o le immagini peggiorie gli attuali pensieri e/o credenze ed emozioni circa quell’evento.

Il terapeuta facilita il movimento direzionale degli occhi o utilizza altre tipologie di stimolazione alternata, mentre il paziente si concentra sul materiale traumatico; senza fare alcuno sforzo per controllare la direzione o il contenuto del materiale che può presentarsi spontaneamente al paziente (immagini, pensieri, suoni, odori ecc.). In questo modo si riattiva la capacità innata di elaborazione, che nel caso del lutto spesso si blocca per l’impatto emotivo e la traumaticità

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), nei casi di lutto, favorisce l’elaborazione delle varie fasi favorendo l’assimilazione e l’adattamento alla perdita.

 DISTURBI ALIMENTARI

Nei disturbi alimentari l’individuo sperimenta un’alterata relazione con il cibo ed una estrema preoccupazione riguardo alle forme corporee Implica pertanto un’alterazione dell’immagine di sè, disturbi emotivi e un insieme di comportamenti disfunzionali che ne derivano.
Il lavoro psicoterapeutico prevede la rielaborazione di tutte quelle esperienze angoscianti legate alla storia della persona e che possono essere causa della sintomatologia ansiosa.
L’approccio EMDR offre l’occasione non solo per rielaborare i traumi del passato, ma anche per potenziare le capacità personali e le risorse individuali, aumentando l’autostima per affrontare le sfide della vita quotidiana e per risolvere i sintomi, spesso cronici dei disturbi alimentari.

BULLISMO E CYBERBULLISMO

Le vittime di bullismo e di cyberbullismo vivono un’esperienza fortemente traumatica. Se le vittime sono adolescenti, l’impatto di un evento di questo tipo è ancora più devastante.In età adolescenziale, infatti, l’immagine sociale riveste un’importanza fondamentale.
Se quest’immagine viene danneggiata a causa del bullismo o del cyberbullismo, le conseguenze possono essere gravissime.
Sia i bulli sia le vittime possono trarre vantaggio da un percorso di psicoterapia EMDR. Elaborare questi eventi traumatici è fondamentale per poter avere un senso di maggior autoefficacia nella propria vita. L’approccio EMDR è di primaria importanza anche per andare a elaborare le esperienze del passato che hanno creato una bassa autostima, portando la vittima e il bullo a cadere nella trappola della rete.

QUANTO DURA UNA TERAPIA EMDR
Il numero di sedute necessarie per risolvere i disturbi connessi a eventi traumatici e stressanti può variare di molto da persona a persona, poiché ogni soggetto reagisce in maniera diversa e strettamente individuale al trattamento con EMDR.

ESEMPI DI TERAPIA