ANSIA E ATTACCHI DI PANICO
CHE COS'É L'ANSIA
L’ansia è una condizione di malessere emotivo interiore con manifestazioni anche corporee, di intensità e durata estremamente variabili. Può durare pochi minuti o poche ore o può essere uno stato continuo nella giornata.
Può essere relativamente lieve come può risultare una condizione continua di intensa e penosa sofferenza e di penosa impotenza.
SINTOMI
Le sensazioni più comuni sono:
senso di peso e oppressione al petto e allo stomaco.
il battito cardiaco accelerato (tachicardia e batticuore)
tremori e senso di tensione e rigidità muscolare
continuo rimuginio su queste sensazioni e con vissuti di inadeguatezza
un senso di angoscia
uno stato d’animo di continua tensione e apprensione e allarme
incapacità
impotenza
senso di affanno a respirare (dispnea)
Spesso si accompagnano insonnia (difficoltà ad addormentarsi o frequenti risvegli notturni) e manifestazioni gastrointestinali (senso di stomaco chiuso e di nodo alla gola, senso di gonfiore o dolore allo stomaco o all’intestino, nausea, aumentato bisogno di andare in bagno). Inoltre è può causare un ridotto funzionamento delle capacità mentali, come concentrazione e memoria, con difficoltà a svolgere il proprio lavoro e ad ascoltare gli altri. Spesso è accompagnato da mal di testa (cefalea) o altri tipi di dolori muscolari da prolungata tensione.
ATTACCHI DI PANICO
Gli attacchi di panico si manifestano in maniera violenta: mancanza d’aria, svenimento, sensazione di stare per morire, dolore al cuore, tanto che in passato le persone che ne erano colpite venivano portate al proto soccorso e curate come se avessero un grave problema al cuore, e poi dimesse perché il problema fisico non c’era.
Nelle situazioni di pericolo gli animali, e di conseguenza anche gli esseri umani, hanno le seguenti possibilità: attaccare o fuggire.
Nella società in cui viviamo sono diminuiti i pericoli che si possono affrontare o da cui si può fuggire, come avveniva per i nostri antenati, ad esempio nel caso di un attacco di una bestia feroce. Siamo ormai aggrediti quasi esclusivamente da eventi stressanti da cui spesso non possiamo fuggire e che non possiamo nemmeno affrontare: il traffico, le vessazioni di un capoufficio sempre nervoso,una relazione affettiva che non funziona. Ed allora il nostro organismo mette in atto una “fuga virtuale”, lo svenimento, la quasi morte, un po’ come avviene per alcuni uccelli quando avvistano un predatore: cadono automaticamente in uno stato letargico, in cui il cuore batte molto lentamente, tanto che il predatore li crede morti. Considero gli attacchi di panico come un meccanismo estremo di difesa nei confronti di un pericolo psichico che non si è in grado di affrontare e da cui sembra impossibile fuggire.